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CANTONEPrimo maggio, le Giovani verdi: «Migliorare le condizioni di lavoro e di tutela ambientale».

01.05.24 - 09:09
«Il mercato del lavoro è in evoluzione e gli effetti dei mutamenti climatici sono un rischio pressante per lavoratrici e lavoratori»
Foto TiPress
Fonte Le Giovani Verdi
Primo maggio, le Giovani verdi: «Migliorare le condizioni di lavoro e di tutela ambientale».
«Il mercato del lavoro è in evoluzione e gli effetti dei mutamenti climatici sono un rischio pressante per lavoratrici e lavoratori»

BELLINZONA - «Le Giovani Verdi fanno parte del folto insieme di partiti, movimenti e sindacati che si riuniscono a Bellinzona per celebrare una tradizione del movimento operaio che affonda le radici nel 19esimo secolo. Dal 1889, anno in cui le organizzazioni operaie di tutto il mondo si unirono per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore, in Svizzera molte delle richieste di chi si è battuto per migliorare le condizioni materiali e sociali della classe operaia sono state realizzate».

Così in una nota le giovani donne del movimento, che ricordano i risultati ottenuti come «la riduzione dell'orario di lavoro, l'introduzione delle ferie retribuite o ancora la creazione di sistemi pensionistici che garantiscono (o dovrebbero garantire) una vecchiaia dignitosa».

Tuttavia, «sarebbe fatale riposare sugli allori», come sottolinea Gianna Bonina, membro di comitato delle Giovani Verdi Ticino: «Il mercato del lavoro è in continua evoluzione e gli effetti dei mutamenti climatici sono un rischio sempre più pressante per lavoratrici e lavoratori. Se è vero che in questa giornata di primavera piove, si può facilmente prevedere che siamo alle porte di un’altra estate rovente».

Le ondate di calore sempre più frequenti «aumentano il rischio di infortuni e malori sul lavoro, compromettendo anche la qualità del sonno e il rendimento lavorativo. Occorre prendere delle misure immediate sul piano legislativo, coordinate su più livelli istituzionali» afferma.

«Le regole vigenti attualmente a livello contrattuale non sono sufficienti e non sempre rispondono adeguatamente alla gravità della sfida con cui siamo confrontati. Laddove il partenariato sociale non è sufficiente, le istituzioni devono intervenire e legiferare», chiosa Rocco Vitale, anche membro di comitato delle Giovani Verdi Ticino.

Attualmente, non esiste un diritto a sospendere il lavoro in caso di canicola in Svizzera. «Contratti collettivi di lavoro come quello dell’edilizia sottoscritto lo scorso giugno in Ticino o misure vincolanti come adottate dal Canton Ginevra andrebbero estesi anche ad altri settori, per chi lavora all’aperto ma anche per chi lavora in strutture che non prevedono la climatizzazione. La canicola e altri fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti pongono un rischio di salute pubblica, e la loro gestione non può essere di responsabilità del solo datore di lavoro».

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